Nikita Sergeevič Chruščëv


Nikita Sergeevič Chruščëv - in russoНикита Сергеевич Хрущёв[?], spesso trascritto in lingua italiana come Krusciov (Kalinovka15 aprile 1894 – Mosca11 settembre 1971) è stato un politico sovietico.
Dopo le lunghe lotte per il potere seguite alla morte del dittatore Stalin, e il breve periodo di leadership di Georgij Malenkov, Chruščëv divenne il leader dell'Unione Sovietica. Fu Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica (PCUS) dal 1953 al 1964, e anche il primo leader sovietico a visitare gli USA il 15 settembre 1959.

L'ASCESA AL POTERE

Chruščëv (a sinistra) e Stalin (a destra)
Dopo la morte di Stalin, avvenuta nel marzo 1953, si scatenò la lotta per la successione all'interno del partito. Inizialmente sembrò predominante la posizione diLavrenty Beria ministro degli Interni e capo della polizia segreta. Temendo che Beria avrebbe potuto decidere di ucciderli, per rafforzare il suo potere, Georgij MalenkovLazar KaganovichVjačeslav MolotovNikolai Bulganin ed altri appoggiarono Chruščëv e fecero rimuovere Beria dal potere.
Beria fu imprigionato in attesa dell'esecuzione che avvenne poi in dicembre. Chruščëv non era vicino al potere nonostante volesse questa promozione. Pochi membri del Comitato Centrale videro la sua ambizione. Diventò il capo del Partito il 7 settembre di quell'anno e salì al potere nonostante i suoi numerosi rivali. La leadership di Chruščëv fu cruciale per l'URSS.
Fece molte riforme e stupì i delegati del XX Congresso del PCUS il 25 febbraio 1956 col suo famoso "discorso segreto" in cui denunciava il culto della personalitàdi Stalin e i crimini commessi durante la Grande Purga. Questo contribuì a far allontanare da Chruščëv i membri più conservatori del partito, ma nonostante ciò Chruščëv riuscì ad allontanarli dopo che cercarono di spodestarlo nel 1957.
Nel 1958 Chruščëv rimpiazzò Bulganin come primo ministro e si stabilì come unico leader dello stato e del partito. Diventò premier dell'Unione Sovietica il 27 marzo 1958. Chruščëv promosse riforme del sistema sovietico e una maggiore produzione dell'industria pesante.
Nel 1959 Richard Nixon, allora vice presidente degli Stati Uniti, trascorse le sue vacanze in Unione Sovietica, inviato dal presidente Eisenhower per inaugurare l'Esposizione Nazionale Americana a Mosca. Durante tale visita, tra l'altro, il 24 luglio Nixon e Chruščëv discussero pubblicamente i meriti dei rispettivi sistemi economici, capitalismo e comunismo, in un improvvisato confronto passato alla storia come "dibattito in cucina", perché ebbe luogo principalmente nella cucina di una casa prefabbricata americana presentata all'esposizione.
Chruščëv poi ricambiò la visita girando a settembre, per tredici giorni, gli Stati Uniti. In tale occasione, ancora sicuro che il conflitto tra le due potenze avrebbe portato ad una coesistenza pacifica con la vittoria, senza traumi, del sistema comunista ebbe modo di dire alla televisione americana: "I vostri nipoti vivranno sotto un regime comunista!".[1] La visione da parte di Chruščëv degli Stati Uniti come rivale anziché come nemico "diabolico" causò l'allontanamento della Cina di Mao Zedong: l'URSS e la Repubblica Popolare Cinese arrivarono a una rottura diplomatica nel 1960.
Incontro con J. F. Kennedy nel 1961
Un'altra foto del celebre incontro con KennedyVienna
Nel 1961 Chruščëv approvò il piano per la costruzione del muro di Berlino proposto dal leader della Germania Est Walter Ulbricht, allo scopo di fermare le ormai massicce emigrazioni clandestine. Infatti la quasi totalità dei cittadini della Germania Est che a partire dalla divisione della Germania alla costruzione del muro passarono clandestinamente alla parte occidentale, stimati attorno ai 3 milioni, lo fecero passando per Berlino, essa stessa divisa in due zone di influenza sovietica e occidentale.

[modifica]Il ritiro forzato

La caduta di Chruščëv fu apparentemente il risultato di una cospirazione da parte dei capi del partito, irritati dalla sua politica che mise in imbarazzo il partito stesso nello scenario internazionale. Il PCUS accusò Chruščëv di aver commesso errori politici durante la crisi dei missili di Cuba nel 1962 e di aver organizzato male l'economia sovietica, soprattutto nel settore agricolo. Un episodio che non poteva essere passato inosservato era stato la visita, da parte della figlia e del genero di Chruščëv, a papa Giovanni XXIII in Vaticano, forse avvenuta senza aver consultato il partito. Tale iniziativa poteva essere considerata un cedimento.
I cospiratori, guidati da Leonid BrežnevAleksandr Šelepin e dal capo del KGB Vladimir Semičastny, portarono alla deposizione del leader, che avvenne nell'ottobre 1964 quando Chruščëv era a Pitsunda in Abcasia. I cospiratori chiamarono un consiglio speciale del Presidium del Comitato Centrale e quando Chruščëv arrivò, il 13 ottobre il Consiglio votò per le sue dimissioni dalle sue posizione nel partito e nel governo. Il 15 ottobre 1964 il Presidio del Soviet Supremoaccettò le dimissioni di Chruščëv come premier dell'Unione Sovietica.
In seguito alle sue dimissioni, Chruščëv passò la vita da pensionato a Mosca. Rimase nel comitato centrale fino al 1966. Per il resto della sua vita fu guardato a vista dal KGB, ma non si dedicò ad altro che alle sue memorie e ad altri affari di minore importanza riguardanti l'occidente.
Morì a Mosca l'11 settembre 1971, e fu seppellito al cimitero di Novodevičij. Gli furono negati i funerali di stato e la sepoltura dentro al Cremlino.